Recupero crediti: cosa può pignorare e come difendersi?

By | Gennaio 2, 2023
recupero crediti

Recupero crediti in cosa consiste?

Il recupero crediti è una procedura che viene utilizzata nel caso in cui un debitore si rifiuti di restituire il pagamento.

Quando si ha un atto di prestito o un acquisto rateizzato, sempre più spesso vengono rilasciati oggetti, servizi o denaro con la promessa della sua restituzione per via cartacea.

La figura che presta o vende prende il nome di creditore e chi acquista o ottiene il prestito viene chiamato debitore. Queste due parti sottoscrivono un accordo che, capita, non venga rispettato.

In questo caso le aziende tendono a muoversi in una maniera specifica per ottenere il credito dovuto. In primo luogo si tende a chiamare o contattare il debitore per ricordargli l’appuntamento mancato.

In caso di mancata risposta o nessun risultato dalla chiamata, la maggior parte delle aziende si appoggia a una agenzia per recupero crediti.

L’agenzia recupero crediti cosa può pignorare al debitore?

Nel caso abbiate ricevuto una chiamata per un recupero crediti bisogna stare attenti, in quanto i loro poteri non sono sconfinati, ma con questo articolo saprete tutto quello che competerà ai creditori.

Per convincere il debitore a pagare il dovuto, spesso durante la chiamata si tende a mostrare situazioni catastrofiche causate dall’inadempimento.

Una cosa da tenere a mente è che le conseguenze sono proporzionate al debito, per esempio non si accenderà sicuramente un mutuo per un prestito di mille euro.

Il metodo in cui si muovono le agenzie di recupero crediti è schematico e fisso e comprende:

  • Invio di una diffida di pagamento;
  • Un richiamo via telefono, o con una visita di un agente. Questa fase si cerca di essere il più convincenti possibili, con qualsiasi mezzo;
  • Nella terza fase si cerca un compromesso, per andare incontro alle difficoltà e trovare un metodo più conveniente al debitore;
  • Come ultimo step si ha il procedimento giudiziale che, nei casi più rilevanti, può arrivare all’intaccare i beni personali per rivenderli all’asta.

Quali beni possono essere pignorati al debitore?

In caso in cui non si sia trovato alcun accordo e sia stata approvata la pratica di pignoramento, è bene sapere quali sono le prime cose che andranno pignorate.

Un informazione importante è sapere che non tutti gli oggetti in realtà possono essere pignorati, in quanto oltre ad essere di basso valore e dunque poco allettanti per il recupero del credito, sono considerati come un bene necessario per la vita.

Degli esempi possono essere il letto o il tavolo o le sedie, insomma tutti quei mobili basilari alla vita di ogni individuo. Le agenzie di recupero crediti comunque non sono molto interessate a questo tipo di beni, infatti prediligono attingere direttamente dalla liquidità del debitore.

Le società recupero crediti possono reperire la somma direttamente dai conti correnti, in modo da non dover nemmeno preoccuparsi di attendere il risultato delle aste giudiziarie. Un’ulteriore punto di interesse è il recupero del quinto dello stipendio, che risulta essere la quota massima che può essere prelevata per recuperare il debito.

In caso non si disponesse di liquidità o questa non fosse sufficiente dal punto di vista della società, inizierebbero i pignoramenti in maniera proporzionale al debito.

Infatti, se il debito fosse alto, si potrebbe arrivare al pignoramento della casa che verrebbe venduta all’asta al prezzo di partenza del debito del possessore dell’immobile.

Inoltre possono essere prelevate anche l’auto e i beni di valore come ad esempio televisori, apparecchi elettronici, quadri di valore e tutto ciò che può fruttare se esposto nel mercato.

L’azione di pignoramento viene gestita interamente dal tribunale che, attraverso un avviso, notifica che stanno per essere pignorati gli oggetti. In assenza di questa notifica nessun bene può essere pignorato.

Quando si incappa in queste spiacevoli situazioni è sempre bene sapere a chi rivolgersi e come comportarsi, per attenuare la situazione che di per sè risulta abbastanza drammatica.

A chi rivolgersi in caso di pignoramenti? Come difendersi?

Esistono alcuni casi in cui il debito può non essere lecito da parte del creditore, poniamo un esempio:

Tale Signor Rossi ha deciso di cambiare compagnia elettrica da compagnia A a compagnia B. La compagnia A nonostante questo continua a inviare bollette nonostante il cambio di compagnia. Il Signor Rossi naturalmente non vuole pagare un qualcosa di cui non ha usufruito.

La compagnia A decide dunque di far gestire il debito a una società per recupero crediti. In questo modo la faccenda inizia a complicarsi, in quanto vi è un debito e non si sà come risolvere la faccenda.

In primo luogo esistono principalmente tre modi in cui un debitore può comportarsi nei confronti di un debito:

  • Contestare il credito, in quanto non dovuto;
  • Pagare il debito presentato senza muoversi ulteriormente;
  • Far valere la prescrizione.

Nonostante ci sia un debito, la persona debitrice ha il pieno diritto di potersi difendere secondo la legge. In primo luogo le società solitamente tendono ad avere anche dei comportamenti scorretti, in quanto cercano di ottenere il credito, evitando cause giudiziarie tendendo ad essere il più convincenti possibile. Non possono però muoversi come preferiscono.

Infatti ci sono diverse leggi sulla privacy che non consentono di lasciare biglietti affissi sulle porte ad esempio, il numero di telefono da cui chiamano deve sempre essere visibile e devono sempre potervi dire il nome dell’operatore e delle società per cui lavora.

In caso di visite a domicilio ricordiamo che non è obbligatorio aprire la porta, in quanto non sono delle forze dell’ordine e, delle volte, nonostante si presentino come degli avvocati non hanno alcuna certificazione che ne attesti la veridicità.

Dunque bisogna sempre richiedere il documento identificativo che attesti la presenza di una persona che lavori per l’agenzia recupero crediti e in caso di rifiuto, chiedere di andarsene avvisando gli organi di polizia dell’accaduto.

Nel caso in cui le modalità inizino ad essere troppo pressanti e oppressive nei confronti del debitore, è sempre meglio rivolgersi a un avvocato esperto in materia.

In questo modo si saprà il metodo più efficace per rispondere e soprattutto un metodo efficace per uscire dalla situazione spiacevole, potendo sfruttare l’avvocato come intermediario con l’azienda creditrice.